Ecco come poter creare un “Futuro nel verde”
E’ ancora possibile parlare di nuove opportunità lavorative? E’ credibile offrire al territorio spazi facilmente accessibili dove potersi incontrare? Si può ancora sperare in un welfare di comunità pronto ad accogliere tutti, inclusivo e professionalizzante? Ormai svariati studi scientifici dimostrano che lavorare all’aria aperta, immersi nella natura, crea benefici nel corpo e nello spirito, ma come si fa? Sono queste le domande che si sono poste le agronome Carla Schiaffelli e Beatrice Marucci che hanno ideato il progetto “Futuro nel verde” sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. La Cooperativa Sociale Perusia Onlus, capofila del progetto, insieme a prestigiosi partner quali la Fondazione per l’Istruzione Agraria, il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, la Federazione Italiana di Produzione di Piante Officinali e la rete di Fattorie Sociali, hanno unito le forze e propongono corsi di formazione in ortoterapia e produzione di piante officinali nel 2019 e nel 2020 con l’obiettivo di creare nuove professionalità per accedere al mondo del lavoro e momenti di scambio interculturale e di crescita comunitaria.
I corsi sono aperti a studenti che potranno richiedere crediti formativi universitari, a disoccupati ed inoccupati, a persone in difficoltà socio-economica e a persone abili al lavoro con disabilità.
Le piante officinali, medicinali, aromatiche e tintorie rappresentano un settore economico in grande espansione; e possiedono anche proprietà benefiche per la salute che attualmente ricoprono sempre più interesse. L’Umbria è un territorio particolarmente vocato, sussistendo storicamente tutta una serie di competenze e risorse teoriche, scientifiche e agronomiche, che sono state coinvolte nel progetto stesso. Per sviluppare ancor più questa potenzialità economica il settore delle piante officinali ha bisogno di personale capace e formato in modo adeguato. Questa formazione è prevalentemente di tipo tecnico e pratico ed è più di altre, accessibile anche a persone con basso livello di istruzione, bassa capacità di apprendimento e di attenzione e stranieri.
Il progetto è volto alla realizzazione di percorsi di micro economia e attivazione di azioni imprenditoriali sostenibili e replicabili; inoltre, la professionalizzazione come operatori in ortoterapia è un’esigenza sempre più impellente. Il progetto si sviluppa in tre contesti. Il primo, urbano, si svolge presso l’Orto Botanico esistente all’interno della Abbazia Benedettina di San Pietro, prestigioso spazio messo a disposizione dal CAMS, un’area costituita da lunghe aiuole di coltivazione di piante medicinali antiche e aromatiche. Del progetto avranno poi cura alcuni partner e le associazioni di quartiere. L’area che si sviluppa in questo importante e storico sito del territorio, sarà realizzata secondo criteri di accessibilità per permettere le visite alle scolaresche, alla cittadinanza, ai turisti, ai visitatori e appassionati del settore sia durante la realizzazione del progetto che negli anni futuri. Un orto con caratteristiche analogo verrà realizzato di fronte alla Casa di Quartiere “Casa Padre Pio” a Castel del Piano. Per quanto riguarda il secondo contesto sperimentale, ci si avvale dell’azienda agricola della Fondazione Agraria a Casalina, altro partner del progetto, in cui verrà realizzata un’area di due ettari con coltivazioni tecnicamente diversificate. Lo scopo è realizzare una sperimentazione scientifica per tutto il settore, che rappresenti una struttura tecnico didattica durante il progetto ma poi resti strumento ad uso di studenti e operatori della fondazione. Alcune aziende agricole e aziende della rete delle Fattorie Sociali, per il terzo contesto agricolo, saranno supportate nella start up per la coltivazione di piante officinali con il contributo della FIPPO e la disponibilità di manodopera specializzata, italiana e straniera, formata durante la realizzazione del progetto stesso, per raggiungere nuove nicchie di mercato. Durante le operazioni colturali si creano opportunità di socializzazione tra stranieri, persone con fragilità e popolazione attiva che innescheranno dinamiche di solidarietà e nuovi legami sociali.
Fonte: www.vivoumbria.it