Giornata mondiale del rifugiato: il punto dell’Unhcr fra partenze e respingimenti
Nel Mediterraneo cresce il numero di morti e dispersi. Migliaia i migranti riportati nei centri di detenzione in Libia. E nel mondo si contano oltre 82 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni e cambiamenti climatici. L’Unhcr fa il punto della situazione in occasione della Giornata mondiale del rifugiato 2021 del 20 giugno
Mentre nel mondo si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, sulla rotta mediterranea, una delle più pericolose al mondo, si continua a morire nel tentativo di raggiungere l’Italia, la Spagna, la Grecia o Malta, per sfuggire a guerra, persecuzioni, conflitti e cercare di ricostruirsi una vita migliore. Nei primi mesi del 2021 si stima che siano 807 le persone morte o disperse in mare (dati al 14 giugno 2021).
Sono 32 mila i migranti arrivati sulle coste meridionali dell’Europa, in gran parte via mare e partendo soprattutto dalla Libia, poco più di 2.500 sono arrivate via terra, dalla Grecia e dalla Spagna.
L’identikit del rifugiato secondo l’Unhcr: da dove arrivano, i minori, le donne
Molte hanno bisogno di protezione internazionale a causa della loro situazione personale o per ciò che hanno vissuto durante il viaggio, in particolare in Libia: sono vittime di traffico di esseri umani, hanno subito estorsioni, violenze di genere, minacce. Molti sono minori soli.
I principali Paesi di origine sono Bangladesh, Tunisia, Siria, Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea, Sudan, Egitto, Afghanistan.
Tantissimi i minori, il 24,7% del totale, in gran parte non accompagnati. Le donne sono il 9% (dati Unhcr al 14 giugno).
L’Italia ha accolto 16.819 persone, con un aumento del 200% rispetto allo stesso periodo del 2020, quando si registrarono 5.585 arrivi (dati Unhcr al 14 giugno e ministero dell’Interno).
Fonte: https://www.osservatoriodiritti.it
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